Mistero Buffo ritorna all’Ariston di Sestri: mezzo secolo fa la storica prima volta
di Sara Olivieri
Da ieri sera la sala principale del teatro Ariston di Sestri Levante porta il nome di Dario Fo e Franca Rame. La targa inaugurata dal Comune alla presenza della nipote Mattea Fo fissa il momento in cui, 50 anni fa esatti, “Mistero Buffo” andava in scena per la prima volta. Da ieri sera dunque la città può aggiungere un nuovo capitolo alla storia iniziata il 1° ottobre 1969, quando Fo salì sul palco dell’Ariston e diede prova del suo talento “Mistero Buffo 50”, l’allestimento andato in scena ieri, interpretato dall’attore Mario Pirovano, ha riavvolto il nastro della memoria e scritto una nuova pagina della biografia locale. Da Sestri, infatti, lo spettacolo che celebra i cinquant’anni della commedia comincia la sua tournée in Italia e all’estero. La buona affluenza in sala è stata l’ultimo atto di una giornata iniziata nel nome di Fo e Rame. Nel pomeriggio Palazzo Fascie ha ospitato l’incontro voluto per rievocare la serata di 50 anni fa e la coppia che ha stravolto tutti gli stereotipi del teatro e ha lasciato un segno indelebile nella cultura del paese. Un segno, però, riconosciuto più all’estero che in patria. «Fu un’esplosione – ha ricordato Vincenzo Gueglio nell’incontro del pomeridiano a cui hanno partecipato la sindaca Valentina Ghio, il regista Vito Molinari, Mattea Fo e Pirovano, il responsabile del Secolo XIX-Levante, Roberto Pettinaroli, in veste di moderatore del dibattito – . Ci trovammo sbalzati dentro a un capolavoro assoluto, uscimmo dall’Ariston tutti un po’ ubriachi, più ricchi di qualcosa che non se n’è mai più andato. Credo che tutti se ne rendessero conto. Fo disse che si era stufato di andare nei teatri borghesi, prendere a scarpate i borghesi e ricevere applausi. Voleva prendere a scarpate anche gli operai. E in effetti le scarpate ci furono e furono reciproche. Oggi quelle stesse scarpate ci mandano molto». L’episodio rimasto agli annali riguarda la pièce andata in scena in seguito sul lavoro a domicilio. Lo spettacolo fu interrotto, finì con Franca Rame in lacrime. «Fu una contestazione violenta e preordinata. La serata diventò un caos totale. Avevo l’impressione di aver assistito a un delitto – ha raccontato Gueglio -. Fu una brutta pagina per la città». Vito Molinari stesso, che con Dario Fo e Franca Rame ha lavorato a lungo, ha ricordato quanto fosse forte la censura, severissima con la coppia che attraverso la cultura e la politica mirava a scuotere le coscienze. «Era una censura stupida – ha detto Molinari – All’inizio su sciocchezze come le gambe mostrate da Franca Rame: dicevano che, se proprio doveva, poteva mostrarne una, ma non tutte e due. Poi divenne più forte soprattutto con Dario».
Con la giornata di ieri, Sestri Levante ha fatto definitivamente pace con la memoria di Dario Fo e Franca Rame. «Per me è un doppio onore – ha detto la sindaca Ghio – sia che la città, allora una città operaia, abbia ospitato lo spettacolo di debutto cinquant’anni fa, dimostrando il ruolo di primo piano che la cultura già rivestiva, sia ospitare ora la prima rappresentazione dell’allestimento che celebra l’anniversario. L’attenzione alla cultura è un segno distintivo da non perdere mai». A Pirovano e Mattea Fo va il compito di diffondere e condividere l’eredità culturale ricevuta da Dario (premio Nobel per la letteratura, mancato tre anni fa) e Franca. Eredità il cui valore è compreso e apprezzato soprattutto all’estero, dove Mistero Buffo e le altre opere della coppia sono più conosciute che in Italia. «Dario e Franca erano i miei nonni e il mio rapporto con loro era come quello fra qualunque nonno e nipote – ha detto Mattea Fo-. La differenza è che mi hanno lasciato un bagaglio culturale che porto dietro, insieme alla responsabilità di portare in giro la loro memoria. Con me lo fa la compagnia teatrale, che propone gli spettacoli proprio come li volevano loro. Ringrazio davvero per la decisione del Comune di Sestri di dedicare la sala del teatro ai miei nonni e per aver voluto ospitare la commedia». A interpretarla, ieri sera e poi nelle date successive (poi a Milano e nel resto d’Italia, fino al Canada, in Bielorussia, a Tel Aviv) è Pirovano, allievo di Fo, suo erede culturale. È lui che ieri sera ha portato in scena le giullarate di “Mistero Buffo 50”, conquistando il pubblivo. Un’altra volta.
Articolo pubblicato su Il Secolo XIX il 2 ottobre 2019.