Jacopo Fo a Settimo, il figlio di Dario e Franca Rame a Settimo per la prima nazionale
Il figlio di Dario Fo e Franca Rame ospite sul palco del teatro Garybaldi di Settimo Torinese
L’artista Jacopo Fo sarà ospite del Teatro Garybaldi, giovedì 31, per uno spettacolo che racconta la vita con i suoi genitori, due mostri sacri della cultura.
Jacopo Fo a Settimo
C’è una grande attesa per lo spettacolo di giovedì sera, 31 ottobre, che vedrà salire sul palco dello “storico” Garybaldi di Settimo Jacopo Fo. Jacopo, classe 1955, è il figlio di due “mostri sacri” della cultura e del teatro italiano: Franca Rame e Dario Fo.
L’anteprima nazionale
Quella che andrà in scena giovedì 31 sul palco del Teatro civico settimese è la prima nazionale di uno spettacolo dedicato alla figura di Dario Fo e Franca Rame. Uno spettacolo divertente ma che offre anche importanti spunti di riflessioni e che si propone di far conoscere il “dietro le quinte” di un uomo che è cresciuto al fianco di due personaggi così importanti per la nostra cultura.
Una scelta, quella del Teatro Garybaldi, che non può far altro che confermare l’importanza della scena settimese nello scenario del Teatro di Narrazione che ha visto proprio Dario Fo come uno dei protagonisti nazionali.
La storia
“Com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo”, è questo il titolo dello spettacolo che apre la stagione teatrale del Garybaldi di Settimo. È tratto dall’omonimo libro edito da Guanda. Una prima nazionale che approda a Settimo grazie al sostegno della Fondazione Piemonte dal Vivo. Jacopo Fo ha raccolto una serie di racconti e ricordi per cercare di rispondere alla domanda che in assoluto gli è stata fatta più volte nel corso della sua vita: com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche, com’è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato?
“Sono domande” dice Jacopo “alle quali pensi sempre di avere la risposta pronta, ma mentre tu parti per rispondere con la solita tiritera ti succede che sempre nuovi ricordi ed emozioni ti riaffiorano alla mente”.
Nel corso di questo racconto Jacopo Fo cerca di portarci un po’ nel suo mondo di guitti e attori girovaghi, di affabulatori, di scenografi e disegnatori di favole che hanno sempre delle salde fondamenta nella storia del nostro paese.
“Quel che mi interessa raccontare” prosegue “è il punto di vista inusuale dal quale mi sono trovato a guardare. In questo momento non ho esattamente la capacità di dare grandi consigli o di dire verità immense e universali. Scrivo per mettere in fila i fatti salienti e magari capirci qualche cosa, pensando contemporaneamente che una simile sfilata di eventi possa servire a qualcun altro che magari possa arrivare a sintetizzare qualche idea sensata su cosa stiamo qui a fare, vivi, e cosa potremmo fare di utile o quantomeno di gradevole”.
Articolo pubblicato su NuovaPeriferia.it il 29 ottobre 2019