Riapre il teatro Aurora e riparte da ‘Mistero buffo’ di Dario Fo e Franca Rame
Mario Pirovano lo porta in scena al teatro di Scandicci il 18 giugno
Scandicci (Firenze), 8 giugno 2021 – Il Teatro Aurora riapre le porte ai propri spettatori dopo la lunga sospensione degli spettacoli aperti al pubblico, e venerdì 18 giugno, alle 21 e 15, Mario Pirovano porta in scena ‘Mistero buffo’ di Dario Fo e Franca Rame. Riprende così, a mesi di distanza dall’ultimo appuntamento in sala, il dialogo tra l’Aurora ed i suoi affezionati spettatori. Un nuovo inizio per lo spettacolo dal vivo; un momento che segna la ripresa delle attività culturali grazie alla collaborazione tra il Comune di Scandicci e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
A salutare la riapertura uno dei capolavori della storia del teatro italiano nella versione che celebra i 50 anni dalla prima messa in scena del 1969, originariamente programmato nell’edizione 2020 della rassegna Aurora di Sera, interrotta a causa del lockdown. Si tratta di ‘Mistero buffo’, lo straordinario impasto comico-drammatico prodotto dalla Compagnia Teatrale Fo Rame. Mario Pirovano, l’artista che lo stesso Dario Fo definiva “fabulatore di grande talento”, spoglia la scena per stimolare l’immaginazione e la partecipazione del pubblico. Senza alcun orpello, il monologo è capace di catapultare lo spettatore alle origini della narrazione pura.
È il 1983 quando Mario Pirovano incontra per la prima volta Dario Fo e Franca Rame in Inghilterra; nello stesso anno entra a far parte della loro Compagnia Teatrale partecipando a tutti gli spettacoli con svariati ruoli e mansioni, fino a quando nel 1991 debutta da protagonista portando in scena Mistero Buffo con la regia dello stesso Dario Fo. Mistero buffo, il capolavoro che ha segnato la storia teatrale del Novecento, affonda le proprie radici nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali, dei giullari e della commedia dell’arte. Per anni Dario Fo, insieme a Franca Rame, ha raccolto racconti orali, leggende e documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li ha ricostruiti in questo spettacolo. I monologhi, fortemente provocatori, hanno un sapore ironico e profetico che diverte, stimola, affascina; uno spettacolo che ha la capacità di coinvolgere anche le più giovani generazioni. Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente. I continui richiami all’attualità che fanno da cornice ai vari brani svelano il presente con le sue false ingenuità ed ipocrisie, regalando al pubblico momenti di riflessione ma anche di incontenibile comicità. I brani sono recitati in un linguaggio che mette insieme vari dialetti dell’Italia settentrionale e centrale: una lingua perfettamente comprensibile grazie alla potente gestualità di Mario Pirovano.
Articolo di Maurizio Costanzo pubblicato il 9 giugno 2021 su La Nazione.