Al Piccolo i cinquant’anni di un capolavoro
di Sara Magnoli
Cinquant’anni di un capolavoro teatrale in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dall’8 al 20 ottobre. A mezzo secolo di distanza dal 1969, quando il 30 maggio nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano occupata da oltre duemila studenti, Dario Fo lo presentò in anteprima assoluta, Mistero Buffo rappresenta ancora uno degli spettacoli che ha maggiormente segnato la storia teatrale del Novecento, e continua a essere proposto con immenso interesse e successo, con più di cinquemila allestimenti in Italia e all’estero. In teatri, ma anche piazze, scuole, fabbriche. Chiese.
In un nuovo allestimento creato in occasione dell’anniversario dalla Compagnia teatrale Fo Rame e dalla Corvino Produzioni, eccolo ora al Piccolo interpretato da Mario Pirovano, «cresciuto» alla scuola di Dario Fo e Franca Rame e che da oltre 25 anni porta al pubblico i loro spettacoli. «Da ragazzo non avevo niente a che fare con il teatro, pensavo addirittura fosse una cosa noiosa – racconta Pirovano -. Finché nel 1983 ho visto in scena Dario Fo e Franca Rame a Londra e ne sono rimasto colpito. Al termine dello spettacolo sono andato a ringraziarli e Franca mi ha detto di andare a trovarli. L’ho fatto subito, il giorno dopo». Entrando così nella loro compagnia con diverse mansioni, apprendendo direttamente il «mestiere», fino a esibirsi lui stesso, portando avanti la tradizione degli antichi giullari, fatta di voce e di gesto. «La cosa che più mi ha colpito di Franca – ricorda – era la sua incredibile generosità, si faceva in quattro per risolvere qualsiasi problema avesse una persona che le chiedeva aiuta. Per me è stata una seconda mamma, con orecchie capaci di ascoltare e dare i consigli giusti. Dario era l’estro, il genio, aveva la capacità di trasformare qualsiasi testo in un pezzo di teatro che ti inchiodava alla poltrona. Eclettico, con un occhio artistico che sapeva fare di tutto».
Le radici di Mistero Buffo, unione di comico e drammatico, affondano nel teatro popolare, nelle sacre rappresentazioni medievali, dei giullari e della Commedia dell’Arte. Dario Fo e Franca Ram hanno raccolto orali, leggende e documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li hanno ricostruiti in questo spettacolo di monologhi provocatori, ironici e profetici, divertenti, stimolanti affascinanti, svelando il presente con le sue ipocrisie e le sue false ingenuità. E che sanno parlare a tutto il mondo, in quella lingua reinventata che mescola cultura popolare, grammelot, Commedia dell’Arte insieme a vari dialetti dell’Italia settentrionale e centrale, in una lingua perfettamente comprensibile. «Lo spettacolo – sottolinea ancora Pirovano – è un continuo rimando all’attualità con i suoi temi universali: il potere, la fame, la giustizia, il razzismo, la disperazione. La sua forza è proprio la sua attualità: l’ho portato in tutto il mondo e ovunque è accolto con entusiasmo. Mi ricordo in Thailandia, dove sono stato invitato dall’Istituto italiano di Cultura. Quando mi proposero la cosa io ero un po’ perplesso, e invece la risposta del pubblico è stata eccezionale. E per me portarlo in scena è sempre una grande gioia». Proprio in occasione del cinquantesimo dello spettacolo, le recite al Piccolo di questo Mistero Buffo 50 saranno introdotte da protagonisti del mondo della cultura che sono stati vicini a Dario Fo e Franca Rame, tra cui Jacopo Fo, Simone Cristicchi, Natalino Balasso, Marco Travaglio, Moni Ovadia, Carlo Petrini, Antonio Ricci, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Paola Cortellesi, Marco Baliani.
Articolo pubblicato su Oltre il 3 ottore 2019.