Roma omaggia Fo. Al Teatro Sala Umberto Mario Pirovano presenta quattro giullarate appassionate.
di Claudio Ruggiero
A 50 anni dal capolavoro di Dario Fo “Mistero Buffo”, che il futuro Premio Nobel presentò in anteprima assoluta il 30 maggio 1969 nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano occupata da oltre 2000 studenti, cambiando da quel momento le regole canoniche del fare teatro in Italia, Roma gli dedica un omaggio con alcuni validi artisti che da anni seguono le orme. La minirassegna “Roma per Fo” ha avuto inizio con il bravissimo Ugo Dighero che al Teatro Brancaccino la scorsa settimana ha interpretato da “Mistero Buffo” due episodi: “Il primo miracolo di Gesù bambino” e “La parpàjatopola”, connotati da leggerezza, poesia e ritmo incalzante. Si prosegue il 21 ottobre al Teatro Sala Umberto con Mario Pirovano, da anni fedelissimo discepolo e lodato personalmente dal Maestro che, ammirando il suo stile autodidatta, ne ha decantato le qualità istrioniche di artista. Mario Pirovano, rimasto folgorato dal “Mistero Buffo”, ha assistito agli spettacoli di Dario Fo e alle sue lezioni, assorbendo alla perfezione le sfumature gestuali e vocali del capolavoro tratto dai vangeli apocrifi, reinterpretandolo in un suo personale stile. Le quattro giullarate che l’attore presenta sono tra le più appassionanti del “Mistero Buffo”. “La fame dello Zanni” racconta la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo. “La Resurrezione di Lazzaro” è la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo. “Il Primo Miracolo di Gesù Bambino” costituisce il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi: come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni, reagendo alla prepotenza di chi glieli distrugge. “Bonifacio VIII” ci presenta il Pontefice prima della magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù. Classico anacronismo medioevale, teso a sottolineare l’immensa differenza tra i due. L’omaggio termina il 22 ottobre sempre al Teatro Sala Umberto con il monologo di Valentina Lodovini “Tutto casa, letto e Chiesa” di Dario Fo e Franca Rame diretto da Sandro Mabellini. Lo spettacolo è incentrato sulla condizione femminile, in particolare sui “servigi” sessuali della donna. Il primo debutto è stato a Milano, alla Palazzina Liberty, nel 1977, in appoggio alle lotte del movimento femminista. Il testo è tuttora allestito in oltre trenta Nazioni. La rassegna prevede anche un convegno di studi sul “Mistero Buffo”, il 21 ottobre alle ore 18 al Teatro Sala Umberto, ad ingresso gratuito.
Articolo pubblicato su Latina Oggi il 18 ottobre 2019